Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani”ย di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
UN’ALTRA STORIA
Cesare Fertonani
I dolori (e i diari) del giovane Schumann
R
obert Schumann inizia a scrivere i suoi diari nel 1827, a diciassette anni; la stesura dei Tagebรผcher sโinterrompe nel 1854 quando il compositore, che sino quel momento aveva da tempo dovuto convivere con allucinazioni e altri disturbi psichici, tenta il suicidio gettandosi nel Reno a Dรผsseldorf. Viene internato, dietro sua stessa richiesta, nella clinica del dottor Richarz, a Endenich presso Bonn, – allโavanguardia a quel tempo per la cura delle malattie mentali – dove muore due anni piรน tardi, nel 1856 a soli quarantasei anni.
I diari sono una testimonianza preziosissima per addentrarsi nel mondo di uno dei massimi protagonismi del romanticismo musicale (ma di cui ancora oggi curiosamente moltissime composizioni importanti restano sconosciute al grande pubblico), per conoscerne da vicino non soltanto la personalitร umana e creativa ma anche la collocazione storica, sociale e culturale.
Ci si puรฒ chiedere perchรฉ si dovrebbe essere interessati ai diari di un ragazzo tra i diciotto e i ventโanni, ancora ben lungi dallโessere il compositore della Fantasia op. 17, di Kreisleriana e Dichterliebe, del Quintetto per pianoforte e archi e del Concerto per pianoforte e orchestra (tanto per citare alla rinfusa qualche opera celeberrima), anzichรฉ piuttosto a quelli di un autore che in certi momenti della sua esistenza, come il 1838 (lโanno di tanti capolavori pianistici), il 1840 (lโanno dei Lieder) o il 1841 (lโanno dei primi importanti lavori sinfonici), visse stagioni di straordinaria e incontenibile forza creativa.
La risposta, in realtร , รจ semplice: gli anni tra il 1828 e il 1830 sono decisivi in quanto รจ proprio in questo periodo che si definisce e prende corpo la personalitร artistica del compositore che conosciamo. In questi anni Schumann si iscrive allโUniversitร di Lipsia per studiarvi giurisprudenza secondo la volontร della madre, poi si trasferisce a Heidelberg e compie il suo unico viaggio in Italia, quindi ritorna a Lipsia ma col proposito di dedicarsi completamente alla musica e di studiare pianoforte con Friedrich Wieck e costringendo la madre a prendere atto della sua decisione. Ed รจ sempre in questo giro dโanni che Schumann scrive le sue prime composizioni, soprattutto Lieder e pezzi pianistici.
Il 1828 รจ lโanno cruciale. Il cedimento alle istanze della madre, la frequentazione controvoglia dellโuniversitร da una parte e dallโaltra lโattrazione fatale per la musica e la letteratura, con la passione per il pianoforte e lโapprofondimento delle opere di Goethe e di Beethoven e la scoperta di Schubert portano infatti allo scoperto nel giovane Schumann il cortocircuito esistenziale tra il lato prosaico e quello poetico della vita: tra la rispettabilitร borghese, conseguita attraverso scelte che assicurino sicurezza economica e prestigio sociale, e la vocazione artistica, da seguire con entusiasmo, impeto e dedizione assoluta senza calcoli rispetto agli aspetti materiali e quotidiani dellโesistenza.
Un cortocircuito che, per il carattere ancor prima che per le condizioni sociali e la posizione del compositore nel panorama musicale del suo tempo, sarร destinato a rimanere aperto, come una di quelle contraddizioni non conciliate o non risolte che in Schumann si riflettono dalla concezione della vita, allโestetica e alle opere e viceversa in una sorta di gioco di specchi.
Nei diari degli anni 1828-1830 si colgono i semi della poetica e della musica di Schumann cosรฌ come anche il ruolo essenziale da lui attribuito al nesso tra questโultima e la letteratura e la natura circolare e complementare del rapporto che sussiste tra critica e produzione artistica al punto che lโattivitร di Schumann come critico, concentratasi nella fondazione e poi anche nella direzione della Neue Zeitschrift fรผr Musik (1834-1844), puรฒ essere vista come riflesso, preparazione o ripensamento della sua attivitร di compositore.
leggi tutto…Tornare a Locatelli il musicista imprenditore
Non cโรจ dubbio che il violinista e compositore Pietro Antonio Locatelli sia una figura di spicco del Settecento strumentale italiano (e dunque europeo). Nato a Bergamo nel 1695, compie il suo apprendistato a Roma, viaggiando per tutta Italia prima di fermarsi ad Amsterdam, dove morirร nel 1764. Straordinario virtuoso e sperimentatore di nuove potenzialitร sonore ed espressive, Locatelli, all’apice della sua fama e della sua ricchezza, dimostrerร spirito imprenditoriale e un amore smodato per il collezionismo d’arte. Bergamo gli rende omaggio con l’iniziativa della Fondazione Polli Stoppani, che il 19 dicembre al Teatro Sociale vedrร protagonisti la violinista Isabelle Faust insieme a Il Giardino Armonico, diretto da Giovanni Antonini.
Il โ600 dimenticato di Giovanni Legrenzi
Il secondo Seicento รจ un periodo di personalitร straordinarie di compositori, basta pensare a Purcell, Lully, Stradella, Biber. Accanto a questi fuoriclasse assoluti sโincontrano figure forse meno titolate ma comunque di spicco e spesso trattate con una considerazione minore rispetto a quella che la loro musica meriterebbe. Uno di questi autori รจ indubbiamente Giovanni Legrenzi.
Gli agguati musicali di Dino Buzzati
Nella poliedrica attivitร artistica di Dino Buzzati (1906-1972) la musica ha sempre occupato un posto di rilievo. Con la musica Buzzati – che moriva a Milano il 28 gennaio di 50 anni fa – ha infatti intrattenuto un rapporto articolato e complesso mai venuto meno e che dalla biografia si estende al giornalismo, ai romanzi e racconti e alla drammaturgia.
Platti fuoriclasse del โ700 in cerca d’autore
Se cโรจ un musicista dello scenario ricchissimo del Settecento europeo che merita di essere conosciuto assai piรน di quanto non lo sia giร oggi, questi รจ sicuramente Giovanni Benedetto Platti.
Claude Vivier o la veritร esistenziale di un artista “maledetto”
Riscoprire compositori del passato รจ emozionante, ma riscoprire un compositore contemporaneo lo รจ forse ancora di piรน. Ancora oggi il nome di Claude Vivier (Montrรฉal, 14 aprile 1948 โ Parigi, 7 marzo 1983) รจ probabilmente sconosciuto al grande pubblico, nonostante si tratti di uno dei compositori piรน interessanti attivi tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta del Novecento.