Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani” di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
Ivo Franchi
L’arte del dialogo
I
l bello della musica è che, quando ti colpisce, non senti dolore», recita un aforisma di Bob Dylan.
Parole quanto mai profetiche oggi, visto che le cronache ci restituiscono uno scenario tutt’altro che rassicurante, con lo spettro della guerra fredda e del conflitto nucleare sullo sfondo. Contravvenendo al mainstream ideologico, il jazz pratica invece l’arte del dialogo in opposizione al conflitto.
Non a caso, di recente torna protagonista sia in concerto sia in sala di registrazione il duo. Accade, certo, per motivi economici: i soldi sono pochi e la formula del “Piccolo è bello” risulta vincente. Ma ci sono anche cause più profonde.
Alla verde età di 83 anni, per esempio, Enrico Rava sente bisogno di riordinare le idee lavorando su una dimensione intima e incontra Fred Hersch. E dal loro conversare nasce The Song Is You (Ecm, distribuito da Ducale). Per l’occasione il jazzista italiano più amato a livello internazionale mette in un angolo la tromba e incrocia il flicorno, dalla sonorità felpata, con il pianoforte del collega americano: ne vengono fuori i 43 minuti di questo disco, un distillato di emozioni che prende il titolo dal celebre standard del compositore Jerome Kern e del paroliere Oscar Hammerstein III.
Rava è reduce da un intervento per la rimozione di un tumore al polmone e il nuovo album ha il sapore della rinascita. Del resto bastano le prime note di Retrato em Branco e Preto, gioiello brasileiro di Antônio Carlos Jobim e Chico Buarque, per capire che il trombettista è al meglio. E che Hersch, tra i più sensibili pianisti su piazza, è il partner giusto per la situazione. Enrico ha così sintetizzato il senso del loro sodalizio: «Quel che è fantastico quando c’è l’ascolto reciproco è il momento di democrazia perfetta in cui ognuno dà agli altri ciò di cui hanno bisogno e ne riceve altrettanto… Mi interessa una musica dove si suoni insieme».
leggi tutto…Sì, noi siamo gli eccentrici
No, non sono un eccentrico, diceva Glenn Gould in un libro pubblicato tempo fa e che ha fatto epoca.
Nel ricordare il genio canadese del pianoforte classico – di cui ricorre un doppio anniversario: cioè i 90 anni dalla nascita e i 40 dalla morte – ci ritornano in mente tre colleghi di strumento, grandi protagonisti del jazz: Keith Tippett, Brad Mehldau e Keith Jarrett.
Non solo “Made in USA”
Non solo America: arrivano da Norvegia, Inghilterra, Francia, Spagna e Italia i nuovi talenti del Jazz. Esiste una forma – sia pure inconsapevole – di imperialismo americano anche nella musica improvvisata? Beh, sì. Tutto quel che arriva degli Stati Uniti è oggetto di una considerazione particolare da parte di noi addetti ai lavori. E questo non solo perché il jazz è nato tra New Orleans e altre città degli States.. Invece ogni tanto è un esercizio salutare dare un’occhiata alle porte di casa propria e alla vecchia Europa. Perché le sorprese non mancano.
Donne di Lusitania
La musica, proprio come la vita, è fatta di incontri. Un’arte, questa, in cui le donne sono maestre. Grazie a loro anche le relazioni sulla carta più improbabili diventano possibili come per magia. Un esempio: il connubio tra fado e jazz. In teoria, due linguaggi musicali inconciliabili. Ma non per la grande Amália Rodrigues, icona della musica portoghese. E per Dulce Pontes, Carminho e Tatiana Valle.
Contrabbassi tra innovazione e tradizione
Volare basso, si dice. Una locuzione, questa, dal significato ambivalente: in senso negativo designa un individuo dalle scarse ambizioni, mentre in quello positivo indica una persona poco incline a certi esibizionismi e quindi low profile. Il basso – o, meglio, il contrabbasso – sia nella musica classica sia in quella improvvisata di matrice afroamericana si muove proprio tra queste polarità. Nel jazz, poi, è uno strumento assolutamente indispensabile.
Identità fluide
Parola d᾿ordine: afrofuturismo. Sotto le stelle del jazz che si affaccia sulla terza decade del nuovo millennio spunta questo nuovo termine: r.s.v.p. Sun Ra, visionario genio della musica improvvisata, al secolo Herman Poole Blount, venuto al mondo nel 1914 e scomparso nel 1993. Pianista e compositore, bandleader e filosofo “cosmico”. Un faro per il movimento Black Lives Matter (cioè le vite dei neri contano) e per il ritrovato orgoglio della comunità afroamericana.