Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani” di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
REVIEWS
IL MESTIERE DEL CRITICO.
RIFLESSIONI, ASCOLTI E LETTURE DI OPERE, CONCERTI, BALLETTI, LIBRI E DISCHI.
Che lodevole impresa ridare vita alla Napoli milionaria di Eduardo e Rota
Risentita al Teatro Donizetti di Bergamo, a più di quarant’anni dopo la sua creazione, “Napoli milionaria” di Nino Rota ed Eduardo De Filippo scorre senza che si avverta il passare del tempo nei tre atti, toccando punti di notevole felicità musical-narrativa.
Per New York Fedora al Met è nel segno di Sargent
David McVicar riporta “Fedora” di Giordano al Metropolitan di New York dopo venticinque anni con prove eccellenti da parte dei protagonisti, Sonya Yoncheva e Piotr Beczała. Sul podio, Marco Armiliato.
L’orecchio di Proteo
Carlo Alessandro Landini,
LIM, pagg. 848, € 60
Compositore di solido mestiere e notevole ingegno, Carlo Alessandro Landini è anche un prolifico saggista. Attività, quest’ultima, in cui si specchiano tanti caratteri del suo mondo d’artista… Dopo “Misura e Dismisura”, il musicista milanese (classe 1954) pubblica un saggio monumentale di neuroestetica musicale.
L’universo musicale di Bach
Christoph Wolff / Il Saggiatore
pagg. 525, € 65
Christoph Wolff è notoriamente uno dei più accreditati studiosi della vita e dell’opera di Johann Sebastian Bach. Con la traduzione di Patrizia Rebulla ed Elli Stern, e la prefazione di Raffaele Mellace, l’editore il Saggiatore ha pubblicato un suo nuovo studio dedicato al compositore di Eisenach: L’universo musicale di Bach.
Giuseppe Agus – Sonate a violino solo e basso
Quartetto Vanvitelli / Arcana
Il Quartetto Vanvitelli propone per Arcana le sei “Sonate a violino solo e basso” op. 1 di Giuseppe Agus. La curatissima performance porge con chiarezza e nitidezza il linguaggio musicale di questo compositore, oggi poco noto, in cui spicca oltremodo la parte del violino.
Beethoven The Late Sonatas op. 101 & 106
Maurizio Pollini (pianoforte) / Deutsche Grammophon
Insieme al disco uscito nel 2020 dedicato all’op. 109, 110 e 111, questa registrazione completa idealmente la riproposizione delle ultime Sonate di Beethoven per Deutsche Grammophon da parte di Maurizio Pollini, all’indomani del suo ottantesimo compleanno.
Risentita al Teatro Donizetti di Bergamo, a più di quarant’anni dopo la sua creazione, “Napoli milionaria” di Nino Rota ed Eduardo De Filippo scorre senza che si avverta il passare del tempo nei tre atti, toccando punti di notevole felicità musical-narrativa.
Quartetto Vanvitelli / Arcana
Il Quartetto Vanvitelli propone per Arcana le sei “Sonate a violino solo e basso” op. 1 di Giuseppe Agus. La curatissima performance porge con chiarezza e nitidezza il linguaggio musicale di questo compositore, oggi poco noto, in cui spicca oltremodo la parte del violino.
Maurizio Pollini (pianoforte) / Deutsche Grammophon
Insieme al disco uscito nel 2020 dedicato all’op. 109, 110 e 111, questa registrazione completa idealmente la riproposizione delle ultime Sonate di Beethoven per Deutsche Grammophon da parte di Maurizio Pollini, all’indomani del suo ottantesimo compleanno.
David McVicar riporta “Fedora” di Giordano al Metropolitan di New York dopo venticinque anni con prove eccellenti da parte dei protagonisti, Sonya Yoncheva e Piotr Beczała. Sul podio, Marco Armiliato.
È andato in crescendo il ciclo delle cinque Sinfonie di Mendelssohn dirette da Daniele Gatti nell’Auditorium di Torino con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. L’intesa tra direttore e orchestra si è stretta sempre più e se fin dal primo concerto si sono ammirate la qualità del suono e la ricchezza e varietà del fraseggio, sempre espressivo, l’esecuzione ha raggiunto nell’ultima serata un virtuosismo raro.
È ormai un classico il “Don Giovanni” di Mario Martone, ideato nel 2002 per il San Carlo di Napoli e approdato ora con successo per l’apertura della nuova stagione del Teatro Regio di Parma. Corrado Rovaris guida La Toscanini e un cast capitanato da Vito Priante, Mariangela Sicilia e Carmela Remigio.
Frédérick Haas / Hitasura Productions
Haas, sul suo prestigioso clavicembalo Hemsch (1751), ritorna a un gruppo di Sonate di Domenico Scarlatti molto amate. Nella sua interpretazione pare di scoprire un lato nuovo e questo ne rivela in modo inequivocabile la qualità espressiva e comunicativa.
Grande successo per il nuovo allestimento de “Il Tamerlano ovvero la morte di Bajazet” di Vivaldi al Teatro Alighieri di Ravenna, firmato da Stefano Monti e tenuto a battesimo lo scorso 14 gennaio.
Ottavio Dantone dirige l’Accademia Bizantina e un cast capitanato da Filippo Mineccia, Bruno Taddia e Delphine Galou.
Grande spettacolo al Teatro alla Scala per “Salome”, energicamente diretta da Axel Kober, protagonista l’acrobatico soprano lituano Vida Miknevičiūtė, regista Damiano Michieletto. Esecuzione tesa, incalzante, tutta imperniata sulla presenza esagitata e capricciosa di una Salome posseduta dalla sua smania necrofila.
Devos, Dubois, Gens, Dupuis, Car, Santon Jeffery, Niquet, Orchestre de chambre de Paris / Bru Zane
Un programma vario in cui l’eleganza delle musiche trova riscontro in quella delle interpretazioni, ben risolte e condotte con bravura nel canto e attentamente curate nella resa della parte strumentale.
Carlo Alessandro Landini,
LIM, pagg. 848, € 60
Compositore di solido mestiere e notevole ingegno, Carlo Alessandro Landini è anche un prolifico saggista. Attività, quest’ultima, in cui si specchiano tanti caratteri del suo mondo d’artista… Dopo “Misura e Dismisura”, il musicista milanese (classe 1954) pubblica un saggio monumentale di neuroestetica musicale.
Sala del Costanzi stracolma, applausi ripetuti e scroscianti. Merito di un allestimento impeccabile sul fronte musicale e vivacissimo, un po’ troppo, nella messa in scena. È l’edizione de L’Elisir d’amore, apparsa all’Opera di Roma nel 2011 e ripresa nel 2014, che prosegue nella sua vita fortunata. Regia di Ruggero Cappuccio e ottima compagnia di canto diretta da Francesco Lanzillotta. John Osborne bissa “Una furtiva lagrima”, Aleksandra Kurzak è Adina.
Jodie Devos, Brussels Philharmonic, Pierre Bleuse / Alpha Classics – Bru Zane
Jodie Devos rispolvera i gloriosi fasti di Marie Cabel che, come lei belga, trionfò sui palcoscenici parigini del Secondo Impero, proponendo una selezione di veri e propri bijoux perdus che ne mettono in mostra tutte le qualità.
Devos, Gens, Van Mechelen, Christoyannis, Vidal, Witczak, Chœur de Chambre de Namur, Les Ambassadeurs, La Grande Écurie, Kossenko / Alpha Classics
Primo merito di questa registrazione diretta da Alexis Kossenko è quello di offrirci l’occasione di apprezzare la prima versione di questa tragédie-lyrique. Il sipario si apre su un regno senza un re, conteso dal bene (Zoroastre) e dal male (Abramane) senza esclusione di colpi.
Constans, Montvidas, Dolié, Sargsyan, Orfeo Orchestra, Purcell Choir, Vashegyi / Bru Zane
Dopo il trionfo del meyerbeeriano “Robert”, l’ultima uscita discografica del Palazzetto Bru Zane è dedicata a Luigi Cherubini e ai suoi “Abencérages” restituiti in versione pressoché integrale.
Kurtág Kafka-Fragmente
Anna Prohaska, Isabelle Faust / Harmonia Mundi
Splendida interpretazione del soprano Anna Prohaska e della violinista Isabelle Faust per un ciclo vocale tra i più straordinari del secondo ’900, i “Kafka-Fragmente” op. 24 (1985-1987) di György Kurtág. Una vera sfida per le interpreti per una registrazione di riferimento.
Tempi difficili al Maggio Musicale Fiorentino, che il camouflage mediatico dell’ennesima inaugurazione della sala grande non riesce a dissimulare. Pertanto, la riapertura del teatro con Don Carlo di Verdi diretto da Daniele Gatti non si trasforma in serata-evento ma rasenta il terremoto.
Kohlhepp, Lyons, Bauer, Collegium Vocale Gent, Orchestre des Champs-Élysées, Herreweghe / Phi
Christus am Ölberge, oratorio di Beethoven la cui prima versione risale al 1803, è composizione di notevole valore drammatico: una cifra sottolineata con forza da questa registrazione.
Imbert, Blanchard, Queyras, Troupé / Harmonia Mundi
Il lavoro di elaborazione presentato in Invisible Stream sembra invece raggiungere un equilibrio che – prendendo in prestito le unità di misura riportate da Rob Cowan qualche anno fa – si pone fra il «lounge listening» di Jacques Loussier e il «colonnismo sonoro da cinema indipendente» di Uri Caine.
Giulia Nuti (virginale) / Arcana
Il repertorio di questo disco affonda le sue radici nel glorioso repertorio inglese destinato al virginale: quasi a riflettere le plurime anime che vivono nell’arte e nella persona di Giulia Nuti (nata a Cambridge). Musicista che ha spartito i suoi studi e fin qui la sua vita tra Italia e Inghilterra.
Accademia Ottoboni, Marco Ceccato / Alpha Classics
Con questo nuovo almbum monografico, Marco Ceccato e l’Accademia Ottoboni offrono i frutti preziosi di un lungo lavoro di ricerca filologica e interpretativa, nel segno della divulgazione e della rivalorizzazione di due compositori che hanno fatto la storia del violoncello in Italia e in Europa.
Anche coloro che non amano Rudolf Nureyev coreografo (e chi scrive è nel novero) non possono non apprezzare il suo Schiaccianoci, tornato alla Scala in apertura di stagione dopo sedici anni di assenza… Veniamo agli interpreti, con il cast aperto dalla coppia più amata del balletto italiano, i primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, perfetti nei ruoli immaginati da Nureyev.
Barenboim, Staatskapelle Berlin / Deutsche Grammophon
La pubblicazione dell’integrale delle Sinfonie di Schumann, registrata a Berlino da Daniel Barenboim con la Staatskapelle nell’autunno del 2021, assume un significato particolare a seguito dell’annuncio del ritiro del maestro in occasione del suo ottantesimo compleanno.
Spazzati via i lustrini della Prima della Scala, svaniti i suoni del capolavoro Boris Godunov tornato ad inaugurare la stagione, sui tappeti rossi calpestati dal vippame rimangono problemi che attendono tutto il comparto degli enti lirici, quelli che più di tutti dipendono da una manovra economica che non promette nulla di buono… Comunque il merito di aver voluto e diretto con amore questa non facile partitura spetta al direttore d’orchestra dello spettacolo, Riccardo Chailly…
Oropesa, Dresdner Philharmonie, Sächsischer Staatsopernchor Dresden, Rovaris / Pentatone
Per chi è appassionato del belcanto italiano e francese, l’ultimo disco da solista di Lisette Oropesa è imperdibile, perché nasce sotto il segno della medesima genuina passione.
Ensemble Sonar d’Affetto, Valeria La Grotta / Elegia
Con il quarto volume della collana “Glories of the Italian Cantata” vengono proposti per la prima volta sette lavori del compositore di scuola napoletana Leonardo Vinci, interpretati dal giovane soprano tarantino Valeria La Grotta.
Al Festival Aperto di Reggio Emilia è stato riproposto il bel Nosferatu di Filippo Perocco. Se nel lavoro la commistione tra musica e film appariva assai felice, non altrettanto si è potuto dire della video-cantata di Stefano Gervasoni e Paolo Pachini intitolata In nomine PPP…
Ma tra le cose più belle ascoltate c’era una novità di Andrea Agostini, Dull Catastrophes and Love Songs.
Freiburger Barockorchester, René Jacobs / Harmonia Mundi
Jacobs ha cercato di trasformare il Singspiel di Carl Maria von Weber in una specie di Hörspiel (Radiodramma) dando più spazio al personaggio di Samiel, per rendere più incisivo lo svolgimento della vicenda, avvicinandosi alla tradizione letteraria dell’orrore e strizzando anche l’occhio ai film horror dei nostri giorni.
La nuova integrale delle Sinfonie beethoveniane dirette da Yannick Nézet-Séguin si propone di svelare un percorso inedito nella genesi e nel processo creativo del compositore di Bonn, attraverso l’adozione della New Beethoven Complete Edition pubblicata dalla Henle Verlag: un cofanetto che vale l’ascolto.
Da tempo non si sentiva una compagnia di canto così buona come quella scritturata dal Teatro San Carlo di Napoli per il Don Carlo inaugurale nella versione in cinque atti. La regia di Claus Guth ha curato bene il gioco degli attori…
Al pensiero di ciò che poteva essere ma non è stato, e all’impossibilità di trattenere ciò che non c’è più, dà voce “The Hours”, quarta opera del compositore premio Pulitzer Kevin Puts che ha appena debuttato al Metropolitan Opera di New York. Nata da un’idea del soprano Renée Fleming, che ha suggerito a Puts di comporre un’opera sull’omonimo romanzo di Michael Cunningham già adattato per il cinema nel 2002 da Stephen Daldry, “The Hours” mette in scena una giornata nella vita di tre donne (Kelli O’Hara, Renée Fleming, Joyce DiDonato) che vivono in luoghi e tempi diversi.
Bergamo in gran fermento, sotto lo sguardo benedicente di Gaetano Donizetti, per la nuova edizione del festival lirico diretto da Francesco Micheli. Del cartellone, raccontiamo gli allestimenti de “La favorite” e “Chiara e Serafina”, firmati rispettivamente da Valentina Carrasco e Gianluca Falaschi.
Sul podio di un’Orchestra in forma smagliante per ricchezza di colori e sensibilità espressiva, ora morbida ora energica, e di un coro impeccabilmente preparato dal nuovo maestro, Ciro Visco, il direttore dell’Opera di Roma Michele Mariotti ha tenuto salde in pugno le redini dell’allestimento di Emma Dante, guidando la compagnia di canto e i complessi del Teatro a una resa di alto valore.
Alexandre Tharaud, Antonio Pappano, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Erato
Cinema rappresenta senz’altro un progetto riuscito, pronto anche a sottolineare l’importanza di quella musica per film rimasta intonsa dalle acque del mainstream contemporaneo: nell’incontrarla durante questo lungo viaggio, al piacere dell’agnizione si sostituirà il sapore della scoperta.
Per l’ultimo appuntamento nella storica sala di Antonio Galli Bibiena, prima dei lunghi lavori di restauro e del trasferimento di sede, il Teatro Comunale di Bologna, ha salutato il suo pubblico con l’allestimento di Lohengrin, l’opera di Richard Wagner che proprio Bologna propose per prima in Italia.
Immaginate una profonda fenditura nella roccia: lo speleologo si cala ad esplorarla, ma la corda che lo trattiene a un certo punto finisce, e lui deve fermarsi, anche se laggiù, nell’abisso, sente ancora scrosciare le acque profonde. Questo è per l’interprete, come per lo studioso, il Don Giovanni di Mozart.
Giovanni Antonini, Kammerorchester Basel / Alpha-Classics
“Les jeux et les plaisirs” è il titolo del dodicesimo volume dell’integrale delle sinfonie di Haydn realizzata da Giovanni Antonini con la Kammerorchester Basel. Il programma comprende qui tre partiture dello stesso periodo, il 1775-1776: le Sinfonie n. 61, n. 66 e n. 69… L’interpretazione manifesta un lavoro, come al solito finissimo…
Anche alla Scala The Tempest, l’opera da Shakespeare che Thomas Adès (1971) aveva composto nel 2003, poco più che trentenne, ha rinnovato il successo che dopo la prima al Covent Garden (10 febbraio 2004) ha accolto le numerose riprese in Europa e in America.
Ecco un concerto che mi ha aperto il cuore, e la mente. L’ha tenuto al Conservatorio di Torino il Trio “Eidos” per ricevere il Premio della Fondazione Renzo Giubergia: organizzazione artistica della De Sono che, tra i migliori partecipanti dei concorsi internazionali, ha scelto questi tre ragazzi che hanno suonato Beethoven, Schumann e Mendelssohn in un programma poderoso, affrontato con slancio pari alla consapevolezza storica e stilistica… Era un po’ che non uscivo da un concerto con un senso così vivo di appagata felicità.
Christoph Wolff / Il Saggiatore
pagg. 525, € 65
Christoph Wolff è notoriamente uno dei più accreditati studiosi della vita e dell’opera di Johann Sebastian Bach. Con la traduzione di Patrizia Rebulla ed Elli Stern, e la prefazione di Raffaele Mellace, l’editore il Saggiatore ha pubblicato un suo nuovo studio dedicato al compositore di Eisenach: L’universo musicale di Bach.
AA.VV. Bernardini, Zefiro, Arcana
Un programma variato e composito, che include Veracini, Pisendel, Lotti, Heinichen, Zelenka e Vivaldi, realizzato con la giusta sprezzatura, brillante spolvero virtuosistico ma anche delicata e suadente cantabilità laddove occorre. Cecilia Bernardini e Rossella Croce ai violini, Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi agli oboi sono i solisti. A firmare concertazione e direzione è lo stesso Bernardini.
Il nuovo Anello del Nibelungo di Wagner alla Staatsoper di Berlino diretto da Christian Thielemann, subentrato a Daniel Barenboim dopo la rinuncia. Per lui un assoluto trionfo di critica e di pubblico. Con rigorosa coerenza, e con esito raggelante, Dmitri Tcherniakov, regista e scenografo, ne cancella tutti gli aspetti mitici.
Quest’anno, per la decima edizione della Trilogia d’autunno, il Ravenna Festival ha proposto una full immersion mozartiana, presentando Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte nell’allestimento firmato da Ivan Alexandre.
Bezuidenhout, Freiburger Barockorchester, Heras-Casado / Harmonia Mundi
Ecco il terzo capitolo della full immersion beethoveniana intrapreso nel 2017. L’ascolto sembra trasmetterci i tratti di un’esperienza magica e assieme di profondo arricchimento spirituale che diventa di riflesso anche nostra.
Il capolavoro di Richard Wagner, sublime poema d’amore e morte, torna al Teatro di San Carlo dove mancava dal 2015. Un successo, fra debutti e qualche défaillances, nell’allestimento di Lluis Pasqual, ripreso da Caroline Lang, con le scene firmate da Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino. Sul podio Constantin Trinks, protagonisti Stuart Skelton e Camilla Nylund.
Merlin – Rizzardi / Il Saggiatore
Merlin e Rizzardi illustrano con precisione anatomica Bitches Brew, indagandone i tessuti, gli organi e gli apparati. Attingendo a un ampio lavoro di documentazione, ogni traccia viene esaminata attentamente al fine di seguirne il processo di nascita, registrazione ed editing in studio.
Il Don Giovanni di Mozart nella versione di Praga, in forma di oratorio, ha aperto la 78esima stagione IUC, Istituzione Universitaria dei Concerti a Roma. Il progetto ha coinvolto l’Orchestra da camera “Canova”, con il suo giovane (28 anni) direttore nonché fondatore, Enrico Saverio Pagano.
“Due letture del tempo” è l’ultima composizione di Ivan Fedele. Breve pezzo per orchestra, commissionato dalla Filarmonica della Scala. Riccardo Chailly ne dirige la prima esecuzione con il Concerto per violoncello di Schumann suonato da Pablo Ferrández e la Sinfonia in re minore di Franck.
Enrico Viccardi / Brilliant Classics
Nell’offrire la registrazione integrale della produzione per tastiere di Storace, Viccardi illumina lo «stile scientifico» della Selva di Varie Compositioni d’Intavolatura per Cimbalo et Organo (1664), l’unica raccolta giunta fino a noi del compositore siciliano.
Con The Fiddler on the roof, spettacolo di apertura della stagione della Lyric Opera di Chicago, regia di Barrie Kosky, il Midwest è protagonista della scena operistica negli Stati Uniti. Un musical, composto nel 1964 da Joseph Stein su libretto scritto a quattro mani (Jerry Bock e Sheldon Harnick) ispirato alle storie Yiddish di Sholem Aleichem (1894).
C’è una tensione serratissima, nell’Elektra allestita in forma di oratorio, alla Sala Santa Cecilia del Parco della Musica in Roma. L’opera di Richard Strauss, ha inaugurato la nuova stagione dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la bacchetta di Antonio Pappano. Memorabile la linea interpretativa scelta dalla protagonista, Aušriné Stundyté.
Zefira Valova, Il Pomo d’Oro / Aparté
Tra galanterie e classicismo, le musiche richiedono un approccio interpretativo di fine sensibilità che Zefira Valova sa declinare con intelligenza e bravura in letture non solo persuasive ma anche affascinanti.
Andrea Chegai – Luca Zoppelli / Il Saggiatore
Il Saggiatore ha pubblicato in contemporanea il terzo e il quarto volume della cinquina che costituisce la serie “L’opera italiana” curata da Paolo Gallarati. Il primo dei due è dedicato a Gioachino Rossini e ne è autore Andrea Chegai. Il secondo, invece, studia Gaetano Donizetti, e lo licenzia Luca Zoppelli.
Per il primo spettacolo operistico affidato alla direttrice stabile, Oksana Lyniv, il Teatro Comunale di Bologna ha allestito in casa un sontuoso Andrea Chénier, rispettoso delle chilometriche didascalie di Luigi Illica non senza qualche tocco inventivo discreto e però teatralmente efficace.
«Strano figlio del Caos»: questo verso del Mefistofele di Arrigo Boito sembrava attagliarsi molto bene a Enrico Stinchelli e alla sua regia. Lo spettacolo andato in scena al Teatro Comunale di Modena era semplicemente, e gioiosamente, caotico.
Minkowski, Osborn, Edris, Morley, Darmanin, Courjal / Bru Zane
Finalmente il prodigioso capolavoro di Meyerbeer conosce la sua prima incisione in studio, e non delude affatto. Merito del Palazzetto Bru Zane, paladino e benefattore della musica francese del lungo Ottocento.
Un noto pianista, Emanuele Arciuli, un regista del suono, Nicola Monopoli, e cinque strumenti “da tasto”: pianoforte a coda, pianoforte preparato, clavicembalo, tastiera elettronica, toy piano. Questi gli ingredienti del concerto “American Landscapes per 5 tastiere”. Lo ha presentato il ciclo “Il Nuovo e l’Antico” del Bologna Festival.
Le tre opere messe in scena quest’anno al Festival Verdi hanno presentato motivi di interesse diversi e in qualche modo complementari: “La forza del destino” e “Simon Boccanegra” al Teatro Regio di Parma e “Il trovatore” al Teatro Magnani di Fidenza.
collectif9 / Alpha-Classics
L’ensemble canadese collectif9 ha da pochi mesi presentato il suo nuovo progetto discografico. Un fluttuante viaggio, magico e misterioso, fra onde e ombre, seguendo le suggestioni della musica di Debussy e non solo.
È stato prodotto pochi anni fa dalla Bayerische Staatsoper, a Monaco, e il Teatro dell’Opera ha ora riproposto lo spettacolo, con qualche adattamento. Scelta oculata, e allestimento incisivo per l’Alceste di Christoph Willibald Gluck, in scena al Costanzi di Roma nella più frequente versione francese.
Il 26 settembre 2022 Giacomo Manzoni ha compiuto 90 anni e il Teatro Carlo Felice di Genova gli ha reso omaggio inaugurando la propria stagione sinfonica insieme a quella della GOG (Giovane Orchestra Genovese) con una novità appositamente commissionata, Sonante, e con uno dei capolavori già noti (ma mai abbastanza eseguiti), Sembianti.
Roth, Les Siècles / Harmonia Mundi
L’accuratezza estrema che Roth dedica all’interpretazione della partitura alla ricerca di una massima naturalezza e morbidezza espressiva nonché finezza nella realizzazione dei dettagli timbrici e del gioco sottile delle dinamiche si riflette in quella dei ruoli vocali.
Niquet, Dolié, Valiquette, Dubois / Bru Zane
Benché “Phryné” sia una commedia, il mondo greco non viene sminuito: Saint-Saëns, rifuggendo la parodia di operette come la Belle Hélene di Offenbach, ne preserva la dignità con sontuose melodie e una raffinatissima orchestrazione, il tutto condito con ritmo frizzante, mai volgare. Dolci vizi all’aeropago!
Fuori dal palcoscenico tradizionale si colloca il teatro musicale sperimentale. “Out of Stage” è il tema della Biennale Musica 2022. Oltre l’omaggio al Leone d’oro Giorgio Battistelli, una serie ampia e varia di proposte tra le quali spiccano novità di autori poco eseguiti in Italia, ma molto affermati all’estero.
Per questa nuova produzione, la regia di Irina Brook offre una personale ‘proposizione avversativa’. Non ricalca il già fatto (e l’abusato), ma punta argutamente a (ri)leggere il testo di Bertati, sorpassandolo senza sovrastarlo, seguendo le moderne suggestioni tipiche di una fiction in cui ci si potrebbe imbattere facendo zapping in tv.
Collegium Vocale Gent, P.Herreweghe / Phi
L’agilità nell’eseguire i passaggi tecnici, il controllo delle dinamiche e la maestria nel gestire gli effetti di chiaroscuro fanno di questa produzione una perla nel panorama monteverdiano che merita un ascolto attento, partecipato.
A conclusione di una recita della Traviata al LAC di Lugano ci sono tornate in mente alcune frasi dell’indimenticato critico e musicologo Fedele d’Amico, maestro della riflessione nel vivo dell’esperienza interpretativa.
Johannsen, Chappuis, Rasker, Kohlhepp, Immler, Rias Kammerchor, Akademie für Alte Musik Berlin, Jacobs / Harmonia Mundi
Questa seconda registrazione della “Messa in si minore” di Bach realizzata da René Jacobs con il Rias Kammerchor è un’estensione delle idee espresse dal musicologo Wilhelm Ehmann nel saggio “Concertisten” und “Ripienisten” in der h-Moll-Messe Joh. Seb. Bachs (1960).
Piero Mioli / NeoClassica, pagg. 737, € 40
Mioli ha articolato in 12 parti un sapere interdisciplinare e immenso: frutto di tanti anni di studio e di lavoro non solo su Verdi e sul mondo dell’opera che ne fu contesto, ma anche su un’intera epoca storica di cui attesta una profonda conoscenza e considerazione.
Boston Symphony Orchestra / Gewandhausorchester Leipzig, Andris Nelsons / Deutsche Grammophon
Nelsons è un direttore tutt’altro che banale nelle scelte interpretative e l’ascolto rivela numerosi aspetti interessanti, sia nella conduzione dello svolgimento sinfonico sia nella messa in evidenza di particolari della struttura e della scrittura.
La nuova opera multimediale di Brigitta Muntendorf, messa in scena al Festival di Bregenz, si proiettava nel presente e nel futuro, prendendo le mosse da una immagine del passato, l’omonima, enigmatica incisione di Albrecht Dürer. Una forma di teatro musicale forse solo abbozzata, probabilmente ancora incompiuta, ma che tracciava la strada per nuovi, fecondi sviluppi.
Il Teatro Sperimentale di Spoleto ha vinto un’altra scommessa. Per l’inaugurazione della sua stagione al Caio Melisso ha scelto un gioiello, finora sconosciuto, di metà Novecento, La porta divisoria, opera in cinque quadri di Fiorenzo Carpi su libretto di Giorgio Strehler, tratta da La metamorfosi di Kafka.
“Moro per amore”, l’ultima opera di Alessandro Stradella, composta nel 1681 e ineseguita a causa della morte del compositore a Genova l’anno successivo vittima di un agguato notturno di due sicari ingaggiati, si pensa, per vendicare un tradimento, rivive al Festival Barocco Alessandro Stradella di Viterbo e di Nepi.
Cyrille Dubois – Tristan Raës / Aparté
Con Tristan Raës al pianoforte, capace di restituire la pregnanza gestuale e la raffinatezza armonica di una scrittura strumentale essenziale all’insieme, Dubois propone una lettura molto sensibile e attenta alle sfumature, ai dettagli e a una pronuncia musicale morbidamente flessibile modellata sull’intonazione preziosa di Fauré.
attensam quartett, Falk / Kairos
Friedrich Cerha è uno dei “grandi vecchi” della musica contemporanea. Tutti lo conoscono per avere completato il terzo atto di Lulu, molti come fondatore e direttore dell’ensemble Die Reihe. Ma Cerha è un compositore sempreverde, che ha vissuto da protagonista la stagione dell’avanguardia, ma che è stato capace di rinnovarsi continuamente…
Lux Laetitiae, La Reverdie / Arcana
In questo cd si ascolta una corona di dodici Mottetti mariani tratti dal Manoscritto detto ModB. Il risultato è davvero splendente e luminoso: sinuosa e controllata espressione di un contrappunto impeccabile, di una bellezza e di un’armonia senz’altro sontuosa ma talvolta capace di smaterializzarsi nel diafano spirituale.
Ernesto Napolitano / EDT, pagg. 392, € 27
Sette anni dopo “Debussy, la bellezza e il Novecento” esce un nuovo libro di Ernesto Napolitano, dedicato all’ultimo Mahler, a Das Lied von der Erde, alla Nona Sinfonia e all’incompiuta Decima, ma anche ad alcuni aspetti della Quinta e della Settima, e all’Ottava, premessa delle novità degli ultimi capolavori.
Hannigan, Ludwig Orchestra / Alpha Classics
Il primo valore di quest’incisione è riconoscibile nello straordinario contributo vocale di Barbara Hannigan, capace anche in quest’occasione di dare vita a una lettura d’inconfondibile autenticità e sensibilità. Altro apporto fondamentale è stato poi quello del compositore statunitense Bill Elliott, che ha curato con inesauribile inventiva la metà degli arrangiamenti di questa variegata tracklist.
Roth, Tiberghien, Degout, Les Siècles / Harmonia Mundi
Alle numerose incisioni già esistenti dei concerti per pianoforte di Ravel, se ne aggiunge una molto particolare, su strumenti d’epoca, di assoluto interesse. L’orchestra Les Siècles, diretta dal suo fondatore François-Xavier Roth, esalta la precisione della scrittura orchestrale di Ravel.
Nu Genea / NG Records
Sulle acque del Mediterraneo i generi, gli stili e le sonorità intrecciano le proprie rotte in un ricamo inedito e antico. Il funk compie un periplo di questa falda a cielo aperto, incontrando l’esuberanza e la dance scatenata, il dialetto tunisino e il francese melodioso. Servendosi, nel suo navigare, di strumenti originali e di strumentisti capaci.
Patrick Barbier / Florestano, pagg. 392, € 20
Da pochi mesi ha visto la luce la traduzione italiana, a cura di Paolo Bonpresa, della biografia firmata da Patrick Barbier, “Pauline Viardot”, un volume che conserva intatta la propria malìa narrativa, di sicura fascinazione per gli addetti ai lavori e gli appassionati.
L’edizione 2022 del Rossini Opera Festival (fino al 21 agosto) fra il chiasso di colori carnevaleschi e il surrealismo antico di Bosch (“Le Comte Ory”), riflettendo sui temi del femminicidio e della diversità (“Otello”), divertendosi per farseschi umori esilaranti (“La Gazzetta”).
Il cartellone dello Sferisterio di Macerata propone una riflessione sui rapporti biunivoci fra opera e cinema… Erano molte le sollecitazioni suscitate dall’insolito dittico presentato allo Sferisterio, dove al film The Circus di Charlie Chaplin sono succeduti i Pagliacci di Leoncavallo.
Piau, Lo Monaco, Rocha, Senn; Coro Ghislieri, Prandi; Corti, Gaudio, Perer / Arcana
La Petite Messe Solennelle è un perfetto equilibrio fra una dimensione sacra arcaizzante – quella del contrappunto severo bachiano e dei cori che sanno di Palestrina – ed una più moderna, teatrale e in linea con la grandeur ottocentesca.
Williams, Mutter, Boston Symphony Orchestra / Deutsche Grammophon
Dedicare un’opera ad Anne-Sophie Mutter implica una sorta di responsabilità compositiva… John Williams scrive il Secondo Concerto per Violino lasciando che questo sia ispirato e direttamente generato dalle peculiarità espressive della Mutter.
Da ventinove anni nell’idillio alpino del Verbier Festival, artisti sconosciuti e stelle del concertismo mondiale vengono a suonare tutti per lo stesso unico cachet nominale. In questi tempi di decadenza politica, di follia, di guerra, ci si sente ancor di più immersi in un’oasi spirituale.
Arte Musica, Pisani, Cera / Arcana
Quello che con grande sensibilità, perizia, e destrezza tecnica ci propongono il tenore Riccardo Pisani e l’impeccabile Ensemble Arte Musica diretto da Francesco Cera è un viaggio negli affetti di Rasi o, quanto meno, in quelli che il compositore ha voluto esprimere con la sua musica.
A Martina Franca, per il 48° Festival della Valle d’Itria, che si conclude il 6 agosto, il nuovo direttore artistico, Sebastian Schwarz, ha introdotto per la prima volta un autore russo. E ha scelto, di Sergej Prokof’ev, Le Joueur (Il giocatore).
Philharmonia Zurich, Basler Madrigalisten, Heinz Holliger / ecm
Messa in scena all’Opera di Zurigo nel 2018, con l’elegante regia di Andreas Homoki, Lunea di Heinz Holliger racconta la vita tormentata del poeta Nikolaus Lenau, le sue vicende amorose, le sue crisi spirituali, la sua fine in manicomio.
Ensemble Correspondances, Sébastien Daucé / Harmonia Mundi
L’interpretazione è lavorata finemente, in un’opera di cesello che pone in luce come la mediazione creativa della retorica rappresenti la chiave per la formulazione e l’espressione musicale di significati religiosi e, più generalmente, umani, di cui i grands motets sono intrisi.
Ian Bostridge, Cappella Neapolitana, Antonio Florio / Warner Classics
Pur contando sulla perizia degli interpreti e pur avvalendosi del prestigio ammaliante di una star internazionale come Ian Bostridge, questo progetto discografico se non è – come tanti più ambiziosi in giro – un’occasione perduta di comunicare (o di tacere) poco ci manca.
Georges Perec / Quodlibet, pagg. 132
Sulla rivista francese Banana split, nel 1980, Perec pubblicò una serie di falsi articoli scientifici, poi confluiti in un volume delle Éditions du Seuil (1991) subito apparso in Italia nella traduzione di Roberta Delbono, per i tipi della Bollati Boringhieri, e recentemente tornato a nuova vita nella collana Compagnia Extra della Quodlibet.
Fabrizio Della Seta / il Saggiatore, pagg. 454
È dedicato a Vincenzo Bellini il secondo volume della serie “L’opera italiana” curata da Paolo Gallarati e pubblicata da il Saggiatore. Lo licenzia Fabrizio Della Seta:
condirettore dell’Edizione critica delle opere di Bellini pubblicata da Ricordi, e presidente del comitato scientifico della Fondazione Bellini – Centro Studi Belliniani.
A Montepulciano, per il 47esimo Cantiere Internazionale d’Arte, è stata prodotta nel Teatro Poliziano la Rita di Gaetano Donizetti. Al calar del sipario, si respirava proprio lo spirito del Cantiere. Pubblico che non finiva più di applaudire, festante così come gli interpreti, chiamati e richiamati al proscenio.
Antoine Tamestit, Akademie für Alte Musik Berlin / Harmonia Mundi
A rendere memorabile la registrazione contribuisce la finezza dell’approccio interpretativo sostanziata da un’accuratezza preziosa di intenzioni e attenzioni e da una lievità di tono che è ricerca di respiro arioso, freschezza comunicativa, gioia ed esuberanza del gesto esecutivo.
Ogni volta, al Teatro di San Carlo, ascoltare la musica di Rossini è una festa memorabile. Non ha fatto eccezione, si capisce, anche Il Barbiere di Siviglia andato in scena – fino a ieri sera – nello storico allestimento di Filippo Crivelli (ripreso con tutti i crismi da Luca Baracchini), con le scene squisitissime e sognanti di Lele Luzzati.
Francesco Corti (clavicembalo) / Arcana
Sono almeno due i motivi per non perdersi questa nuova incisione: uno è la presenza di una scelta di trascrizioni cembalistiche settecentesche di alcune ouvertures handeliane raramente eseguite, l’altro è l’interpretazione straordinaria di Francesco Corti.
Se in un tempo non troppo remoto il solo passare dal Teatro alla Scala era indice della “misura” di un interprete, oggi sembra che la preoccupazione che il direttore abbia le caratteristiche o l’esperienza adatte a interpretare l’opera per cui è scritturato non sia più una priorità.
Orchestre National Bordeaux Aquitaine | Minkowski, Sempey / Alpha Classics
Il baritono francese Florian Sempey presenta il suo primo album da solista, tutto dedicato al Rossini buffo. Sotto la benedizione dell’ex ministro della Cultura francese, Sempey diffonde Lutetiae et orbi il verbo del Cigno di Pesaro e il fedele cultore lo accoglie con compiaciuta e religiosa devozione.
Che “La Voix Humaine” fosse, a buon diritto, uno degli eventi più attesi del cartellone del Festival dei Due Mondi di Spoleto era risaputo. Ma a decretarne il successo, pieno e sfolgorante, ci ha pensato l’eclettica Barbara Hannigan, confermando una volta di più di essere una delle personalità artistiche più eccezionali del nostro tempo. Un autentico dono di bellezza.