Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani”ย di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
I fakes d’autore di Satie e Cage
Dall’antica grecia di Platone e Socrate allA cina Millenaria dell’ I-CHING, Dalla principessa di polignac a Merce cunningham, Una strana vicenda di diritto d’autore e imitazioni “CHEAP” collega con imprevedibili FILI I due grandi Innovatori Antiaccademici del โ900. Music paper ve la racconta
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na singolare vicenda di copyright si cela dietro lโopera Cheap Imitation di John Cage, iniziata nel 1948 e conclusa una ventina dโanni piรน tardi. Dโaltronde, il titolo parla da sรฉ: il lavoro รจ infatti una trascrizione (alias โcopia a buon mercatoโ) del Socrate di Eric Satie, dramma sinfonico in tre quadri (ma anche su questo sottotitolo andrebbero spese molte parole) scritto dal compositore antiaccademico par excellence nel 1917, su commissione di Winnaretta Singer, principessa di Polignac. Ma andiamo con ordine.
Nellโaprile del 1914, nelle settimane che precedettero lo scoppio della Grande Guerra, la figlia del piรน celebre produttore statunitense di macchine per cucire era partita per una crociera che lโavrebbe condotta alla scoperta delle antiche rovine delle civiltร classiche, attraverso la penisola ellenica, Malta e la Magna Grecia.
Dal viaggio la principessa sarebbe tornata entusiasta, desiderosa di apprendere il greco antico e di poter declamare Platone e Euripide in lingua nei suoi salotti parigini. Ne sarebbe seguita la commissione per Satie di un lavoro insolito, per voci e orchestra da camera, basato su estratti dai dialoghi platonici, in cui lei stessa, in compagnia di due amiche, avrebbe potuto โrecitar cantandoโ la Mort de Socrate e altri passaggi apicali del Simposio, del Fedro e del Fedone, che vedevano appunto protagonista il filosofo padre della maieutica e dellโepistemologia negativa.
Satie lavorรฒ alacremente alla partitura, ritenendo Platone il miglior librettista di sempre (forse perchรฉ defunto da secoli e secoli?), benchรฉ in definitiva si fosse avvalso della traduzione francese dei testi, ad opera di Victor Cusin. Non si fermรฒ nemmeno durante il periodo trascorso in carcere, a seguito di una condanna per calunnia contro il critico Jean Poueigh, che il nostro, in unโamichevole cartolina, non si era limitato a ingiuriare, ma a tacciare persino di amusรฌa per una stroncatura di Parade (ยซMonsieur et cher ami, vous n’รชtes qu’un cul, pire, un cul sans musiqueยป). Anzi, lโepisodio semmai contribuรฌ al processo di identificazione del compositore con il filosofo ateniese ingiustamente incarcerato, al punto che gli amici di Satie, da Cocteau a Brรขncuศi, solevano riferirsi a lui appellandolo ยซil nostro bravo Socrateยป.
Se dunque la genesi del Socrate giร presenta esilaranti note di colore, non meno stravagante fu quello che avvenne alcuni anni piรน tardi, allorchรฉ Cage, studiando ammirato i taccuini di Satie custoditi presso la Bibliothรจque Nationale, si trovรฒ a trascrivere per due pianoforti il primo dei tre quadri del Socrate per una coreografia di Merce Cunningham dal titolo Idyllic Spring. In realtร , solo nel 1968 la trascrizione dellโintera opera fu portata a termine con gli altri due quadri, per i quali Cunningham accettรฒ di estendere la coreografia originaria, per uno spettacolo che avrebbe dovuto essere inscenato allโinizio del 1970. Avrebbe dovuto: perchรฉ nelle settimane che precedettero la premiรจre, lโeditore Max Eschig, detentore del copyright del Socrate, vietรฒ a Cage di usare la sua trascrizione.
Il compositore, per non mandare a monte la prima, dovette quindi ricorrere a un escamotage: inscenare una nuova versione del brano, che non contraddicesse le strutture fraseologiche del Socrate, su cui la coreografia di Cunningham era basata, ma si discostasse a sufficienza per non incorrere in problemi legali. Gli venne in soccorso il metodo aleatorio dell’I Ching, antico testo cinese (nella traduzione di Richard Wilhelm) da cui Cage evinse delle tabelle di permutazione dei modi e delle altezze dei suoni, che gli consentirono di alterare il profilo melodico-armonico della composizione, mantenendo tuttavia i fraseggi originari (o ยซstrutture temporaliยป, come amava definirle) di Satie.
ยซNel campo della struttura, [โฆ] c’รจ stata solo una nuova idea dopo Beethoven. E questa nuova idea puรฒ essere colta nelle opere di Anton Webern e di Erik Satieยป scriveva Cage nel suo breve saggio Defense of Satie. ยซCon Beethoven le parti di una composizione venivano definite per mezzo dell’armonia. Con Satie e Webern sono definite per mezzo di lunghezze temporali. [โฆ] Aveva ragione Beethoven o Webern e Satie? Rispondo subito e inequivocabilmente: Beethoven era in errore, e la sua influenza, tanto prolungata quanto infausta, ha ucciso l’arte della musicaยป.
La prima versione della trascrizione (per due pianoforti), che possiamo ascoltare in una recentissima interpretazione discografica del duo De Carli-Gemmo (DaVinci Classics 2022), passata nel โbussolottoโ dellโI Ching, diede poi adito a una serie di versioni per differente organico: dalla trascrizione per pianoforte solo, a una versione per violino solo (di fatto la trasposizione della versione pianistica una terza maggiore sopra, per restare nellโintessitura dello strumento), due versioni orchestrali, e una versione per voce, dove le permutazioni non furono applicate solamente alle note, ma anche alle sillabe del testo francese.
Complessivamente, Cheap Imitation si presenta come un lavoro meno radicale rispetto ai lavori di Cage degli anni โ60: la notazione รจ tradizionale, lโimpiego del principio di indeterminazione รจ limitato alle altezze e interamente a carico del compositore, non si fa uso di rumoristica e il clima รจ decisamente modale.
Tuttavia lโopera, cui Cage stesso fu sempre molto affezionato, rimane singolare esito di un incontro tra un materiale completamente determinato (la partitura del dramma sinfonico di Satie) e unโoperazione indeterminata (lโI Ching), e testimonianza di una peculiare visione โneoclassicaโ, secondo cui il modernismo possa in realtร affondare le proprie radici nellโantico.
Foto: Studio per un ritratto della Princessa Edmond de Polignac (Winnaretta Singer, 1865-1943) olio su tela di Jacques Emile Blanche del 1913 conservato al Musรฉe des Beaux-Arts di Rouen | Satie, Autografo (1918) | Brรขncuศi, Socrates (1922), scultura lignea ispirata al Socrate di Satie | Merce Cunningham e John Cage