Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani”ย di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
GENIUS LOCI
Massimo Rolando Zegna
La musica vissuta e immaginata di Hieronymus Bosch
L
a mostra dedicata a Hieronymus Bosch โ pseudonimo di Jeroen Anthoniszoon van Aken โ che si puรฒ visitare fino al 12 marzo nelle sale dello storico Palazzo Reale di Milano invita a ricordare i legami con la musica del tempo che contraddistinguono la vita e lโopera del pittore fiammingo.
Bosch nacque forse il 2 o il 3 ottobre 1453 a ‘s-Hertogenbosch: oggi capoluogo del Brabante Settentrionale, nel sud dei Paesi Bassi. La famiglia, di origine probabilmente tedesca, era quasi per intero composta da pittori: nonno, padre, zii e fratelli.
Il giovane apprese l’arte nella bottega di famiglia situata e avviรฒ la professione. Verso la fine degli anni ’70, si sposรฒ con l’abbiente Aleid van de Meervenne: da quel momento la sua condizione fu quella di un privilegiato. Fino all’ultimo giorno, visse in maniera fondamentalmente stanziale in cittร : dove morรฌ prima di compiere i 63 anni. Il 9 agosto 1516, nella cattedrale, la Confraternita di Nostra Signora celebrรฒ in modo solenne le sue esequie.
Al tempo di Bosch, ‘s-Hertogenbosch era un possedimento dei duchi di Borgogna di circa 15.000 abitanti: un vivace centro culturale e religioso, in cui si trovavano numerosi monasteri e istituzioni laiche e religiose. Un ruolo di primo piano lo svolgeva proprio la Confraternita di Nostra Signora. Riuniva uomini e donne, laici ed ecclesiastici, per un totale di circa 350 affiliati: tutti dediti al culto mariano della Vergine, in particolare dell‘immagine della Zoete Lieve Vrouw, conservata in una cappella della cattedrale di San Giovanni. Attorno al 1486, Bosch entrรฒ nella Confraternita. Nel 1488 faceva parte dei notabili: un gruppo selezionato di circa cento persone per lo piรน legate all’alta borghesia cittadina. Mantenne questo rango fino alla morte.
Un punto fermo, atteso e apprezzato della vita devozionale della Confraternita era l‘attivitร musicale: in particolare, la messa votiva dedicata alla Beata Vergine che ogni mercoledรฌ aveva luogo nell’opulente cappella gestita in cattedrale. Ancora oggi si conservano le partiture eseguite in quelle occasioni. A tal fine, almeno da un certo momento in poi, la Confraternita mantenne una propria cappella musicale, completata da un organista. Ogni settimana, stringendosi attorno a un solo grande leggio, secondo una pratica esecutiva allora in voga, i musicisti eseguivano brani organistici, di canto piano, e di polifonia d’avanguardia composti da maestri dalla reputazione locale o internazionale. Impossibile che Bosch non abbia condiviso questi momenti con gli altri affiliati.
Dal 1489 al 1492, con le funzioni di cantore e compositore regolarmente retribuito, della Confraternita fece parte anche Pierre de la Rue, al tempo giร famoso e in etร matura: ovvero una delle punte di diamante della scuola polifonica franco-fiamminga. ร piรน che probabile che abbia avuto frequenti contatti anche con Bosch. Inoltre, nello stesso ambito operarono anche altri esponenti di rango della scuola musicale franco-fiamminga. Ad esempio, Jheronimus de Clibano che fu attivo come compositore e cantore dal 1484 al 1488. E poi il cantore e compositore Matthaeus Pipelare che fu maestro di cappella dal 1488 al 1500.
Giร cosรฌ appare chiaro che l’attivitร musicale della Confraternita era di altissimo spessore, e tenuta in cosรฌ tanta considerazione da spingere i confratelli a non accontentarsi di musicisti di “seconda scelta”: con tutto ciรฒ che ne conseguiva sul piano dell’impegno economico.
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