Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani” di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
Storici, musicologi, critici,giornalisti, musicisti, divulgatori. IN alcuni casi Le nostre “Firme” esercitano con autorevolezza una di queste professioni IN altri NE incarnano più di una. ad affiancarli l’opinione di un “ospite”. Abbiamo chiesto loro di presentarsi ai lettori di Music Paper (anche con un autoritratto in musica).
EDITORIALISTI
DANCE PAPERS
Valentina Bonelli
Il balletto è con me da quando ne ho memoria: una religione non priva di estremismi, ancor più che una passione e una professione. Indispensabile, con crisi di astinenza nel tempo della pandemia e ora il lutto per la perdita del balletto russo…
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Il balletto è con me da quando ne ho memoria: una religione non priva di estremismi, ancor più che una passione e una professione. Indispensabile, con crisi di astinenza nel tempo della pandemia e ora il lutto per la perdita del balletto russo…
La scrittura giornalistica è per me un divertissement con ambizione (o missione?) divulgativa, mentre la ricerca sulla storia del balletto è un à rebours entusiasmante in fuga dal presente.
UNA VOCE POCO FA
Valerio Cappelli
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Da adolescente mi vestivo come Bob Dylan, pensando di esserne la reincarnazione italiana. Tenevo “lezioni” dylaniane al liceo occupato, le giacche di camoscio con le frange, la bandiera americana alle spalle: mi volevano picchiare tutti, fascisti…
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Da adolescente mi vestivo come Bob Dylan, pensando di esserne la reincarnazione italiana. Tenevo “lezioni” dylaniane al liceo occupato, le giacche di camoscio con le frange, la bandiera americana alle spalle: mi volevano picchiare tutti, fascisti e comunisti, gridandomi “imperialista americano”.
Questo fu il mio battesimo militante nella musica. Presto sono passato a mettermi in fila per una notte intera fuori del vecchio Auditorio Pio per trovare un biglietto per la Nona di Beethoven diretta da Giulini. Poi ho fatto il volta pagine all’Istituzione Universitaria, dove ho conosciuto Ennio Morricone, che è stato il mio “Conservatorio” sul campo. Avevo 19 anni. A 20 ho cominciato a scrivere, per un caso assoluto, sul Corriere della Sera, nelle pagine romane dove al massimo mi siglavano gli articoli V.Cp. Dopo cinque anni, l’agognata edizione nazionale: mi fu cambiata la sigla in V.Ca, come a dire, ciò che hai scritto finora , non conta nulla. Per vere la firma intera mi fu risposto: pazienza e umiltà (oggi la firma si dà il giorno dopo). Si chiama gavetta. Sono caduto da piccolo nel Corriere della Sera, come Obelix nella pentola della pozione magica. Mi considero rispettoso e un po’ vipera, come Rosina. Ci sono cronisti/e musicali che dopo decenni sui quotidiani scrivono la soprano, perché, dicono, dopo il Me too le sensibilità sono cambiate. Io rispondo: consultare la Crusca e lasciare per un momento le liturgie conformiste del politically correct. Questo per dire che controllo, scrupolo, verifica, sono principi sacri (poi errori li commettiamo tutti, ci mancherebbe. (Dopo una vita al Corriere, sono ancora rispettoso e un po’ vipera).
DANCE PAPERS
Valentina Bonelli
Il balletto è con me da quando ne ho memoria: una religione non priva di estremismi, ancor più che una passione e una professione. Indispensabile, con crisi di astinenza nel tempo della pandemia e ora il lutto per la perdita del balletto russo…
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Il balletto è con me da quando ne ho memoria: una religione non priva di estremismi, ancor più che una passione e una professione. Indispensabile, con crisi di astinenza nel tempo della pandemia e ora il lutto per la perdita del balletto russo…
La scrittura giornalistica è per me un divertissement con ambizione (o missione?) divulgativa, mentre la ricerca sulla storia del balletto è un à rebours entusiasmante in fuga dal presente.
UNA VOCE POCO FA
Valerio Cappelli
Da adolescente mi vestivo come Bob Dylan, pensando di esserne la reincarnazione italiana. Tenevo “lezioni” dylaniane al liceo occupato, le giacche di camoscio con le frange, la bandiera americana alle spalle: mi volevano picchiare tutti, fascisti…
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Da adolescente mi vestivo come Bob Dylan, pensando di esserne la reincarnazione italiana. Tenevo “lezioni” dylaniane al liceo occupato, le giacche di camoscio con le frange, la bandiera americana alle spalle: mi volevano picchiare tutti, fascisti e comunisti, gridandomi “imperialista americano”.
Questo fu il mio battesimo militante nella musica. Presto sono passato a mettermi in fila per una notte intera fuori del vecchio Auditorio Pio per trovare un biglietto per la Nona di Beethoven diretta da Giulini. Poi ho fatto il volta pagine all’Istituzione Universitaria, dove ho conosciuto Ennio Morricone, che è stato il mio “Conservatorio” sul campo. Avevo 19 anni. A 20 ho cominciato a scrivere, per un caso assoluto, sul Corriere della Sera, nelle pagine romane dove al massimo mi siglavano gli articoli V.Cp. Dopo cinque anni, l’agognata edizione nazionale: mi fu cambiata la sigla in V.Ca, come a dire, ciò che hai scritto finora , non conta nulla. Per vere la firma intera mi fu risposto: pazienza e umiltà (oggi la firma si dà il giorno dopo). Si chiama gavetta. Sono caduto da piccolo nel Corriere della Sera, come Obelix nella pentola della pozione magica. Mi considero rispettoso e un po’ vipera, come Rosina. Ci sono cronisti/e musicali che dopo decenni sui quotidiani scrivono la soprano, perché, dicono, dopo il Me too le sensibilità sono cambiate. Io rispondo: consultare la Crusca e lasciare per un momento le liturgie conformiste del politically correct. Questo per dire che controllo, scrupolo, verifica, sono principi sacri (poi errori li commettiamo tutti, ci mancherebbe. (Dopo una vita al Corriere, sono ancora rispettoso e un po’ vipera).
TILIMBOM
Michele dall’Ongaro
Dopo gli studi al Conservatorio romano mi sono perfezionato sotto la guida di Aldo Clementi e Franco Ferrara. Nel 1977 sono stato tra i fondatori del gruppo “Spettro Sonoro. Nei quarant’anni successivi ho fatto un po’ di tutto: scritto musica (pubblicata da Suvini Zerboni)…
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Dopo gli studi al Conservatorio romano mi sono perfezionato sotto la guida di Aldo Clementi e Franco Ferrara. Nel 1977 sono stato tra i fondatori del gruppo “Spettro Sonoro. Nei quarant’anni successivi ho fatto un po’ di tutto: scritto musica (pubblicata da Suvini Zerboni), scritto di musica, parlato di musica in radio e televisione, organizzato musica, insegnato musica (in Conservatori e Università). Dal 2015 sono Presidente-sovrintendente e direttore artistico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
UN’ALTRA STORIA
Cesare Fertonani
Sono nato, ho studiato, lavoro e ho sempre abitato a Milano. Da giovane ho fatto a lungo il musicista (violino) e poi quando ero meno giovane, e per più breve tempo, il critico musicale per il Corriere della Sera e a lungo per Amadeus…
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Sono nato, ho studiato, lavoro e ho sempre abitato a Milano. Da giovane ho fatto a lungo il musicista (violino) e poi quando ero meno giovane, e per più breve tempo, il critico musicale per il Corriere della Sera e a lungo per Amadeus.
Poi mi sono messo a insegnare all’università (la Statale di Milano), dove cerco anche di imparare. Ho scritto qualche libro e molti (troppi?) articoli. I libri li ho dedicati alle passioni che avevo fin da bambino: Vivaldi, Schubert, Mozart. Ma un’altra grande passione è il jazz. Ah, dimenticavo… sempre forza Milan!
TILIMBOM
Michele dall’Ongaro
Dopo gli studi al Conservatorio romano mi sono perfezionato sotto la guida di Aldo Clementi e Franco Ferrara. Nel 1977 sono stato tra i fondatori del gruppo “Spettro Sonoro. Nei quarant’anni successivi ho fatto un po’ di tutto: scritto musica (pubblicata da Suvini Zerboni)…
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Dopo gli studi al Conservatorio romano mi sono perfezionato sotto la guida di Aldo Clementi e Franco Ferrara. Nel 1977 sono stato tra i fondatori del gruppo “Spettro Sonoro. Nei quarant’anni successivi ho fatto un po’ di tutto: scritto musica (pubblicata da Suvini Zerboni), scritto di musica, parlato di musica in radio e televisione, organizzato musica, insegnato musica (in Conservatori e Università). Dal 2015 sono Presidente-sovrintendente e direttore artistico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
UN’ALTRA STORIA
Cesare Fertonani
Sono nato, ho studiato, lavoro e ho sempre abitato a Milano. Da giovane ho fatto a lungo il musicista (violino) e poi quando ero meno giovane, e per più breve tempo, il critico musicale per il Corriere della Sera e a lungo per Amadeus…
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Sono nato, ho studiato, lavoro e ho sempre abitato a Milano. Da giovane ho fatto a lungo il musicista (violino) e poi quando ero meno giovane, e per più breve tempo, il critico musicale per il Corriere della Sera e a lungo per Amadeus.
Poi mi sono messo a insegnare all’università (la Statale di Milano), dove cerco anche di imparare. Ho scritto qualche libro e molti (troppi?) articoli. I libri li ho dedicati alle passioni che avevo fin da bambino: Vivaldi, Schubert, Mozart. Ma un’altra grande passione è il jazz. Ah, dimenticavo… sempre forza Milan!
SOTTO LE STELLE
DEL JAZZ
Ivo Franchi
Napoletano trapiantato a Milano, ex cronista di viaggi per Meridiani, con la crisi della mezza età ha svelato la sua vera natura: oggi di giorno fa il giornalista di gossip per il settimanale Nuovo (Cairo Editore) occupandosi di showgirl…
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Napoletano trapiantato a Milano, ex cronista di viaggi per Meridiani, con la crisi della mezza età ha svelato la sua vera natura: oggi di giorno fa il giornalista di gossip per il settimanale Nuovo (Cairo Editore) occupandosi di showgirl e soubrettine, spesso attempate.
Ma di notte, in incognita, bazzica i locali meneghini in cerca di buon jazz e di single malt torbati. Ha un amore incondizionato per la musica brasiliana (Caetano Veloso, in special modo, di cui è indegno biografo) e per i Beatles (tendenza Paul McCartney).
BLACK&WHITE
Giovanni Gavazzeni
Sono nato a Milano, gemello prematuro di sei mesi nel babyboom del 1965, la sera fra Sant’Ambrogio e l’Immacolata Concezione in cui mio nonno direttore d’orchestra inaugurava la stagione della Scala con una La forza del destino che non smentiva la sua fama…
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Sono nato a Milano, gemello prematuro di sei mesi nel babyboom del 1965, la sera fra Sant’Ambrogio e l’Immacolata Concezione in cui mio nonno direttore d’orchestra inaugurava la stagione della Scala con una La forza del destino che non smentiva la sua fama. Nonostante gli auspici, ho seguito il mondo del melodramma con crescente curiosità, alimentata dalle intense connessioni musicali della mia famiglia. Ho vissuto a Bergamo, Milano e Bologna, attualmente a Lugano e ho completato gli studi musicologici fra Firenze e Milano. Esercito la critica musicale da 1990, prima su Amadeus, attualmente per Il Giornale, il Corriere del Ticino, Azione e il Venerdì di Repubblica.
SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
Ivo Franchi
Napoletano trapiantato a Milano, ex cronista di viaggi per Meridiani, con la crisi della mezza età ha svelato la sua vera natura: oggi di giorno fa il giornalista di gossip per il settimanale Nuovo (Cairo Editore) occupandosi di showgirl…
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Napoletano trapiantato a Milano, ex cronista di viaggi per Meridiani, con la crisi della mezza età ha svelato la sua vera natura: oggi di giorno fa il giornalista di gossip per il settimanale Nuovo (Cairo Editore) occupandosi di showgirl e soubrettine, spesso attempate.
Ma di notte, in incognita, bazzica i locali meneghini in cerca di buon jazz e di single malt torbati. Ha un amore incondizionato per la musica brasiliana (Caetano Veloso, in special modo, di cui è indegno biografo) e per i Beatles (tendenza Paul McCartney).
BLACK&WHITE
Giovanni Gavazzeni
Sono nato a Milano, gemello prematuro di sei mesi nel babyboom del 1965, la sera fra Sant’Ambrogio e l’Immacolata Concezione in cui mio nonno direttore d’orchestra inaugurava la stagione della Scala con una La forza del destino che non smentiva la sua fama…
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Sono nato a Milano, gemello prematuro di sei mesi nel babyboom del 1965, la sera fra Sant’Ambrogio e l’Immacolata Concezione in cui mio nonno direttore d’orchestra inaugurava la stagione della Scala con una La forza del destino che non smentiva la sua fama. Nonostante gli auspici, ho seguito il mondo del melodramma con crescente curiosità, alimentata dalle intense connessioni musicali della mia famiglia. Ho vissuto a Bergamo, Milano e Bologna, attualmente a Lugano e ho completato gli studi musicologici fra Firenze e Milano. Esercito la critica musicale da 1990, prima su Amadeus, attualmente per Il Giornale, il Corriere del Ticino, Azione e il Venerdì di Repubblica.
RICERCARE
Gregorio Moppi
A seconda dei giorni e delle ore del giorno faccio lavori differenti, perché a star troppo fermo sulla solita cosa mi scoccerei. Comunque tutto ciò di cui mi occupo ha a che vedere con la musica…
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A seconda dei giorni e delle ore del giorno faccio lavori differenti, perché a star troppo fermo sulla solita cosa mi scoccerei. Comunque tutto ciò di cui mi occupo ha a che vedere con la musica.
Scrivo di concerti e d’opere su riviste e quotidiani (parecchio per “la Repubblica”). Insegno a decine di studenti. Frugo tra gli scaffali delle biblioteche. Ho base a Firenze, la città dove sono cresciuto e ho studiato.
Il valzer
degli addii
Alberto Riva
Sono nato a Milano e ho vissuto molti anni in Brasile. Amo tutta la musica senza distinzioni. Dall’esperienza brasiliana sono nati i miei romanzi Sete (Mondadori, 2011) e Il samba di Scarlatti (Mondadori, 2015), e il reportage Seguire i pappagalli fino alla fine (Il Saggiatore, 2008)…
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Sono nato a Milano e ho vissuto molti anni in Brasile. Amo tutta la musica senza distinzioni. Dall’esperienza brasiliana sono nati i miei romanzi Sete (Mondadori, 2011) e Il samba di Scarlatti (Mondadori, 2015), e il reportage Seguire i pappagalli fino alla fine (Il Saggiatore, 2008), uscito in una nuova edizione nel 2014 dal titolo Tristezza per favore vai via. Con il trombettista jazz Enrico Rava nel 2004 ho scritto Note Necessarie (minimum fax) e con Stefano Bollani Parliamo di musica (Mondadori, 2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (Mondadori, 2015). Nel 2021 è uscito il mio ultimo romanzo, Il maestro e l’infanta, pubblicato da Neri Pozza. Scrivo da molti anni sul Venerdì di Repubblica, dove mi occupo di letteratura e musica.
RICERCARE
Gregorio Mappi
A seconda dei giorni e delle ore del giorno faccio lavori differenti, perché a star troppo fermo sulla solita cosa mi scoccerei. Comunque tutto ciò di cui mi occupo ha a che vedere con la musica…
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A seconda dei giorni e delle ore del giorno faccio lavori differenti, perché a star troppo fermo sulla solita cosa mi scoccerei. Comunque tutto ciò di cui mi occupo ha a che vedere con la musica.
Scrivo di concerti e d’opere su riviste e quotidiani (parecchio per “la Repubblica”). Insegno a decine di studenti. Frugo tra gli scaffali delle biblioteche. Ho base a Firenze, la città dove sono cresciuto e ho studiato.
IL VALZER DEGLI ADDII
Alberto Riva
Sono nato a Milano e ho vissuto molti anni in Brasile. Amo tutta la musica senza distinzioni. Dall’esperienza brasiliana sono nati i miei romanzi Sete (Mondadori, 2011) e Il samba di Scarlatti (Mondadori, 2015), e il reportage Seguire i pappagalli fino alla fine (Il Saggiatore, 2008) …
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Sono nato a Milano e ho vissuto molti anni in Brasile. Amo tutta la musica senza distinzioni. Dall’esperienza brasiliana sono nati i miei romanzi Sete (Mondadori, 2011) e Il samba di Scarlatti (Mondadori, 2015), e il reportage Seguire i pappagalli fino alla fine (Il Saggiatore, 2008), uscito in una nuova edizione nel 2014 dal titolo Tristezza per favore vai via. Con il trombettista jazz Enrico Rava nel 2004 ho scritto Note Necessarie (minimum fax) e con Stefano Bollani Parliamo di musica (Mondadori, 2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (Mondadori, 2015). Nel 2021 è uscito il mio ultimo romanzo, Il maestro e l’infanta, pubblicato da Neri Pozza. Scrivo da molti anni sul Venerdì di Repubblica, dove mi occupo di letteratura e musica.
GENIUS LOCI
Massimo Rolando Zegna
Figlio di uno scultore sono cresciuto in mezzo ai libri d’arte, alla creta, alle forme in gesso e alle statue in bronzo. La passione per la musica classica me la sono inventata da solo: saltando la leggera e il jazz…
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Figlio di uno scultore sono cresciuto in mezzo ai libri d’arte, alla creta, alle forme in gesso e alle statue in bronzo. La passione per la musica classica me la sono inventata da solo: saltando la leggera e il jazz.
Professionalmente l’ho onorata soprattutto contribuendo per più di 30 anni come redattore, critico musicale, e storico della musica al mensile Amadeus. Sono sposato con Nicoletta: una persona meravigliosa che, assieme alla sua famiglia d’origine, mi ha salvato la vita e che da più di quarant’anni sto cercando di meritare.
(RETRO)SCENA
Paola Zonca
Amo l’opera e la musica classica sin da bambina. È stata dunque una vera fortuna poterne scrivere professionalmente (per molti anni per il quotidiano la Repubblica).
Ma quello che mi ha da sempre appassionato di più…
leggi di più
Amo l’opera e la musica classica sin da bambina. È stata dunque una vera fortuna poterne scrivere professionalmente (per molti anni per il quotidiano la Repubblica).
Ma quello che mi ha da sempre appassionato di più, come giornalista, è stato il mio lavoro di “insider” nel mondo delle fondazioni liriche, in particolare della Scala. Un ex sovrintendente scaligero diceva scherzando che avevo seminato microspie in tutto il teatro.
GENIUS LOCI
Massimo Rolando Zegna
Figlio di uno scultore sono cresciuto in mezzo ai libri d’arte, alla creta, alle forme in gesso e alle statue in bronzo. La passione per la musica classica me la sono inventata da solo: saltando la leggera e il jazz…
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Figlio di uno scultore sono cresciuto in mezzo ai libri d’arte, alla creta, alle forme in gesso e alle statue in bronzo. La passione per la musica classica me la sono inventata da solo: saltando la leggera e il jazz.
Professionalmente l’ho onorata soprattutto contribuendo per più di 30 anni come redattore, critico musicale, e storico della musica al mensile Amadeus. Sono sposato con Nicoletta: una persona meravigliosa che, assieme alla sua famiglia d’origine, mi ha salvato la vita e che da più di quarant’anni sto cercando di meritare.
(RETRO)SCENA
Paola Zonca
Amo l’opera e la musica classica sin da bambina. È stata dunque una vera fortuna poterne scrivere professionalmente (per molti anni per il quotidiano la Repubblica).
Ma quello che mi ha da sempre appassionato di più…
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Amo l’opera e la musica classica sin da bambina. È stata dunque una vera fortuna poterne scrivere professionalmente (per molti anni per il quotidiano la Repubblica).
Ma quello che mi ha da sempre appassionato di più, come giornalista, è stato il mio lavoro di “insider” nel mondo delle fondazioni liriche, in particolare della Scala. Un ex sovrintendente scaligero diceva scherzando che avevo seminato microspie in tutto il teatro.
l’ospite
Oreste Bossini
Da circa trent’anni faccio alla Rai quello che facevo prima a Radio Popolare, parlare di musica alla radio. Nei ritagli di tempo, ossia per la maggior parte dell’anno, scrivo per qualche rivista, per numerose istituzioni, per il domenicale del Manifesto.
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Da circa trent’anni faccio alla Rai quello che facevo prima a Radio Popolare, parlare di musica alla radio. Nei ritagli di tempo, ossia per la maggior parte dell’anno, scrivo per qualche rivista, per numerose istituzioni, per il domenicale del Manifesto. Conosco le principali stazioni ferroviarie d’Italia come le mie tasche, se posso evito automobile e aereo. Nel tempo ho accumulato anche una discreta esperienza editoriale, sempre legata alla musica. Ho due quadri del cuore, Il violinista alla finestra di Henri Matisse e l’autoritratto con cappello di Jean-Baptiste-Siméon Chardin. Della mia terra d’origine, la Toscana, conservo soprattutto il ricordo della panzanella di mia nonna, della mia città, Milano, il profumo del risotto giallo. Amo il suono del quartetto d’archi e detesto scrivere il curriculum.
L’OSPITE
Da circa trent’anni faccio alla Rai quello che facevo prima a Radio Popolare, parlare di musica alla radio. Nei ritagli di tempo, ossia per la maggior parte dell’anno, scrivo per qualche rivista, per numerose istituzioni, per il domenicale del Manifesto. …
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Da circa trent’anni faccio alla Rai quello che facevo prima a Radio Popolare, parlare di musica alla radio. Nei ritagli di tempo, ossia per la maggior parte dell’anno, scrivo per qualche rivista, per numerose istituzioni, per il domenicale del Manifesto. Conosco le principali stazioni ferroviarie d’Italia come le mie tasche, se posso evito automobile e aereo. Nel tempo ho accumulato anche una discreta esperienza editoriale, sempre legata alla musica. Ho due quadri del cuore, Il violinista alla finestra di Henri Matisse e l’autoritratto con cappello di Jean-Baptiste-Siméon Chardin. Della mia terra d’origine, la Toscana, conservo soprattutto il ricordo della panzanella di mia nonna, della mia città, Milano, il profumo del risotto giallo. Amo il suono del quartetto d’archi e detesto scrivere il curriculum.
le cose della musica
Federico Capitoni
Io, Federico Capitoni, sono nato a Roma nel 1980. Sono giornalista, critico musicale, scrittore, conduttore radiofonico, filosofo, drammaturgo, scultore, musicista e – direte …
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Io, Federico Capitoni, sono nato a Roma nel 1980. Sono giornalista, critico musicale, scrittore, conduttore radiofonico, filosofo, drammaturgo, scultore, musicista e – direte – un po’ bugiardo. E invece dico la verità, cercate su internet. È che l’unico modo per giustificarsi di non eccellere in alcuna cosa, è farne molte.
promenades
Francesco Fusaro
Sono DJ resident di NTS Radio, musicologo e musicista da cameretta. Ho scritto molto di musica, ma se mi date corda dal vivo ne parlo anche di più. Sono co-genitore della serie discografica 19’40” ….
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Sono DJ resident di NTS Radio, musicologo e musicista da cameretta. Ho scritto molto di musica, ma se mi date corda dal vivo ne parlo anche di più. Sono co-genitore della serie discografica 19’40” e label manager di MFZ Records. Se andate a spulciare qui e là, troverete miei saggi in libri pubblicati da Agenzia X, Aracne Editrice, Chilli Com Carne, DeAgostini, Mimesis Edizioni. Per Norient ho recentemente curato la raccolta Sonic Traces: From Italy, che anni fa avremmo definito “multimediale”.
on the road
Roberto Mastroianni
Dopo alcune esperienze con radio private romane nel 1980 inizio a lavorare con Radio 3. Ho condotto Blue note, il programma di jazz. Sempre per Radio 3 ho condotto Un certo discorso, mi sono occupato di musica, trend giovanili e innovazione….
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Dopo alcune esperienze con radio private romane nel 1980 inizio a lavorare con Radio 3. Ho condotto Blue note, il programma di jazz. Sempre per Radio 3 ho condotto Un certo discorso, mi sono occupato di musica, trend giovanili e innovazione. Sono stato tra gli ideatori di Radio software uno spazio dedicato alla trasmissione di software e dati via radio. Nel 1999 sono stato tra i fondatori di Rainews 24, la testata all news della Rai dove sono stato capo redattore del Web e responsabile del Media lab, un gruppo di sperimentazione di nuovi linguaggi. Ho insegnato giornalismo di convergenza e linguaggi digitali alla Scuola di giornalismo di Perugia, all’ Università Salesiana e all’Università di Urbino .
LE COSE DELLA MUSICA
Federico Capitoni
Io, Federico Capitoni, sono nato a Roma nel 1980. Sono giornalista, critico musicale, scrittore, conduttore radiofonico, filosofo, drammaturgo, scultore, musicista e – direte …
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Io, Federico Capitoni, sono nato a Roma nel 1980. Sono giornalista, critico musicale, scrittore, conduttore radiofonico, filosofo, drammaturgo, scultore, musicista e – direte – un po’ bugiardo. E invece dico la verità, cercate su internet. È che l’unico modo per giustificarsi di non eccellere in alcuna cosa, è farne molte.
PROMENADES
Francesco Fusaro
Sono DJ resident di NTS Radio, musicologo e musicista da cameretta. Ho scritto molto di musica, ma se mi date corda dal vivo ne parlo anche di più. Sono co-genitore della serie discografica 19’40” …
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Sono DJ resident di NTS Radio, musicologo e musicista da cameretta. Ho scritto molto di musica, ma se mi date corda dal vivo ne parlo anche di più. Sono co-genitore della serie discografica 19’40” e label manager di MFZ Records. Se andate a spulciare qui e là, troverete miei saggi in libri pubblicati da Agenzia X, Aracne Editrice, Chilli Com Carne, DeAgostini, Mimesis Edizioni. Per Norient ho recentemente curato la raccolta Sonic Traces: From Italy, che anni fa avremmo definito “multimediale”.
ON THE ROAD
Roberto Mastroianni
Dopo alcune esperienze con radio private romane nel 1980 inizio a lavorare con Radio 3. Ho condotto Blue note, il programma di jazz. Sempre per Radio 3 ho condotto Un certo discorso, mi sono occupato di musica, trend giovanili e innovazione…
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Dopo alcune esperienze con radio private romane nel 1980 inizio a lavorare con Radio 3. Ho condotto Blue note, il programma di jazz. Sempre per Radio 3 ho condotto Un certo discorso, mi sono occupato di musica, trend giovanili e innovazione. Sono stato tra gli ideatori di Radio software uno spazio dedicato alla trasmissione di software e dati via radio. Nel 1999 sono stato tra i fondatori di Rainews 24, la testata all news della Rai dove sono stato capo redattore del Web e responsabile del Media lab, un gruppo di sperimentazione di nuovi linguaggi. Ho insegnato giornalismo di convergenza e linguaggi digitali alla Scuola di giornalismo di Perugia, all’ Università Salesiana e all’Università di Urbino .