Dopo 24 anni di assenza, “I Vespri siciliani” di Verdi tornano al Teatro alla Scala, dal 28 gennaio al 21 febbraio, in un nuovo allestimento firmato da Hugo de Ana. Sul podio Fabio Luisi alla guida di un cast capitanato da Marina Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti.
DISCHI
Cinema
AA.VV. | Alexandre Tharaud, Antonio Pappano, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Erato
N
ell’arco di soli quattro anni, il regista austriaco Michael Haneke ha vinto due edizioni del Festival di Cannes: nel 2009 con Il nastro bianco e nel 2012 con Amour, nel quale compare, sullo schermo e nella colonna sonora, Alexandre Tharaud. Questo punto di contatto con il cinema può aver suscitato, in chi apprezza da tempo l’itinerario artistico del solista francese, il desiderio di veder affidato alla sua intelligenza interpretativa un repertorio variegato e affascinante come quello della musica per film. Di sentire insomma le pagine di Morricone, Legrand o Sakamoto lette alla stregua dei Notturni di Poulenc o delle Nouvelles Suites di Rameau.
A dare vita a questo link culturale provvede la recente pubblicazione per Erato di Cinema, vero e proprio campionario erudito della musica per film articolato in ben «50 melodie» scritte da «19 diversi autori».
Affiancato inizialmente dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, Tharaud rimane poi solo per la restante metà del disco, raccogliendosi in una dimensione recitalistica arricchita talvolta dall’intervento di alcuni deuteragonisti, come il violinista Nemanja Radulović (Dedica) e il clarinettista Michel Portal (Rolls).
Attraverso un’interpretazione intensa e una direzione efficace, l’intervento orchestrale offre sempre un contenuto musicale di assoluto rilievo, soprattutto per quelle pagine che contano esclusivamente su una versione originale un po’ impolverata.
Al contempo il pianismo di Tharaud offre letture assolutamente lucide sotto il profilo tecnico ed espressivo, capaci all’occorrenza di dialogare armoniosamente con l’orchestra e con i solisti. Alcune delle pagine affrontate in solitaria da Tharaud nella seconda parte del disco rappresentano poi a loro volta delle vere e proprie alternative takes agli originali, come nel caso del Mia and Sebastian’s Theme, del Valse d’Amélie (per chi apprezza il genere) o del Love Theme de Il Padrino.
Questi celebri tre temi si inseriscono in un repertorio ricco e variegato che rappresenta, in Cinema, anche una potenziale debolezza. Il progetto, per lunghezza effettiva e per parcellizzazione del contenuto, potrebbe risultare a tratti come una playlist piuttosto che come un album.
Un disco non da ascoltarsi necessariamente per intero, dunque, ma da adottare come bacino per una personale ed estemporanea scelta delle tracce che più si preferiscono.
Al di là di questa potenziale mancanza di omogeneità, Cinema rappresenta senz’altro un progetto riuscito, pronto anche a sottolineare l’importanza di quella musica per film rimasta intonsa dalle acque del mainstream contemporaneo: nell’incontrarla durante questo lungo viaggio, al piacere dell’agnizione si sostituirà il sapore della scoperta.
Giuseppe Agus – Sonate a violino solo e basso
Quartetto Vanvitelli / Arcana
Il Quartetto Vanvitelli propone per Arcana le sei “Sonate a violino solo e basso” op. 1 di Giuseppe Agus. La curatissima performance porge con chiarezza e nitidezza il linguaggio musicale di questo compositore, oggi poco noto, in cui spicca oltremodo la parte del violino.
Beethoven The Late Sonatas op. 101 & 106
Maurizio Pollini (pianoforte) / Deutsche Grammophon
Insieme al disco uscito nel 2020 dedicato all’op. 109, 110 e 111, questa registrazione completa idealmente la riproposizione delle ultime Sonate di Beethoven per Deutsche Grammophon da parte di Maurizio Pollini, all’indomani del suo ottantesimo compleanno.